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Curiosità sul turchese


Il turchese è un minerale di colore azzurro-verde appartenente al sistema triclino.
Sempre opaca o appena traslucida questa gemma può mostrare un colore azzurro uniforme o venature dendritiche brune o nere di limonite. Il colore varia  a seconda delle quantità di rame e di ferro presenti nel minerale.
sente abbastanza dell’azione degli agenti atmosferici e non ed è trattato di solito con resine, cere, tinture e paraffine al fine di preservarne e migliorarne il colore.

Al fine di mantenere vivi i colori del turchese è di fondamentale importanza non tenerlo troppo esposto al sole e non tenerlo in contatto con sudore, oli e cosmetici di vario genereIl turchese deve il proprio nome alla Turchia, terra in cui i cavalieri crociati scoprirono questa pietra e la fecero conoscere al mondo occidentale. I Turchi compravano ed esportavano fino in Russia questa pietra preziosa.

Presso molte culture il turchese (come d’altronde altre pietre) era utilizzato all’interno di amuleti per protezione contro sortilegi di vario tipo (si riteneva infatti che tale pietra avesse la capacità di avvisara dell’avvicinarsi di un pericolo) e per garantire al suo portatore gioia di vivere, salute e forza.

Le  miniere di turchese

 Miniere di turchese si trovano in Sinai, ma le pietre meglio cristallizzate provengono da una miniera in Virginia. Si trova in masse reniormi, stalattiti o incrostazioni e si forma nella cavità di rocce eruttive. I turchesi blu intenso sono rari e apprezzatissimi; il colore di alcuni di essi è instabile alla luce e non è resistente agli agenti chimici, soprattutto all’azione degli acidi.

Alcuni reperti di turchese

  • Il reperto più antico in turchese è un bracciale risalente a circa 8000 anni fa e scoperto in Egitto, seguito da un monile con turchesi trovato insieme ad una mummia risalente a 7500 anni fa.
  • Tra gli svariati oggetti aztechi vi sono varie rappresentazioni di serpenti che allontanavano il cielo dagli astri, ma la pietra fu usata anche dai Maya dal 2000 a.C., dagli Incas tra il XV ed il XVI secolo e dai navajo.
  • Per quanto riguarda gli antichi romani vi è un busto di Augusto (ma da alcuni ritenuto di Tiberio), ricavato da un turchese e risalente al I secolo dopo Cristo, che Ferdinando de’ Medici fece montare su oro da Antonio Gentili da Faenza (nel 1580), orafo che fu anche al servizio del papa. Tiberio conservato al Museo degli argenti di Firenze (FOTO).

Plinio e il turchese

Plinio cita il turchese nella sua Naturalis Historia chiamandola “callaina” (termine che deriva da καλλαλιτηος-bella pietra).
Plinio aveva notato la porosità di questa pietra, difatti questa pietra si altera irreversibilmente a contatto con profumi, unguenti, saponi o sostanze acide.
Sempre Plinio asseriva che “la callaina viene attaccata dagli oli, dai balsami e dal vizio…”, infatti il turchese viene è una tra le più delicate tra tutte le pietre, un uso scorretto potrebbe fargli cambiare il colore.

La formula chimica del turchese: CuAl6[(OH)2|PO4]4H2O.

La Pasta di turchese

Differente dal turchese vero e proprio, ma molto simile esteticamente, la pasta di turchese è una pietra ottenuta mischiando la polvere di turchese con delle resine. Essendo un prodotto artificiale la pasta di turchese può assumere forme geometriche perfette e lisce, principalmente per la gioielleria è utilizzata la forma sferica.

Per poter avere della pasta di turchese è necessarie avere almeno il 40% di polvere di turchese. La pasta di turchese più pregiata, oltre che più costosa, è detta quattrofiori e contiene dal 60% al 70% di polvere di turchese.

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